Il titolo di questo post, scritto quasi a mezzanotte di una anomala serata di ottobre {dico: fanno 22 gradi e c'è un notevole tasso di umidità.. fortuna che c'è chi si lamenta delle temperature!} è "La prima cosa da mettere in valigia: la pazienza". Si perché da expat, soprattutto se volete mettere radici in quei Paesi che funzionano bene, è fondamentale pazientare.
Sono entrata in questo Paese da turista due volte: la prima per il nostro viaggio di nozze (esattamente 2 anni fa, più o meno in questi giorni). Il Canada si è presentato con massicce quantità di cannella, un foliage straordinario, il giusto grado di freddo per una che odia il caldo come me e ovviamente il clima da luna di miele. Non ho saputo resistere, così siamo tornati 5 mesi dopo, con l'intenzione di restare. (e siamo ancora qui.)
Se seguite il nostro blog, saprete anche che mio marito ha la doppia cittadinanza italiana e canadese ma di quest'ultima si era totalmente scordato perché l'ha ottenuta da bambino e per 15 anni ha vissuto lontano dal Quebec (tant'è che in luna di miele lui è entrato da turista..!)
Questa fortuna inaspettata è la base della nostra attuale situazione: ritornando qui a marzo, abbiamo sistemato le faccende basilari per la sopravvivenza (lavoro, casa, assestamenti vari) e abbiamo spedito la documentazione per il ricongiungimento familiare.
Il ricongiungimento familiare, lo dice il nome stesso, è la pratica che permette ad un cittadino o residente permanente canadese di ricongiungersi con la famiglia, facendo diventare residenti anche eventuali moglie e figli (no, sposando un canadese non divento canadese in automatico :D)
Ora, da brava, vi racconterò un po' la parte pratica nel caso serva anche a qualcuno di voi fare il ricongiungimento. Ci tengo a precisare che questo è un iter che è andato così inviando le pratiche l'8 luglio del 2013 ma seguite sempre con attenzione il sito ufficiale per immigrare in Canada perché le pratiche e i tempi sono in continuo cambiamento!
La preparazione dei documenti in realtà è partita già in Italia perché alcune pratiche è meglio farle in loco prima di partire. Potete comunque sempre tenere come riferimento l'Ambasciata Italiana per eventuali documenti mancanti (io ci devo andare in settimana e spero vada tutto bene...)
I documenti principali che ho preparato sono stati
- certificato di nascita
- certificato di matrimonio
- certificato generale del casellario giudiziale
- certificato dei carichi pendenti
Ho anche fatto la visita medica per l'espatrio che consiste in una visita generica con esami del sangue e radiografia al torace.
Una volta arrivati in Canada, abbiamo seguito le indicazioni per il ricongiungimento sul sito ufficiale: nell'insieme dei documenti c'è anche un utilissimo riepilogo che vi permette di controllare se avete preparato tutto. La prima cosa da fare è sempre una traduzione ufficiale dei documenti relativi alla vostra pratica: esistono dei traduttori certificati come ufficiali: basta una rapida ricerca online a seconda della zona del Canada dove vi trovate ed è obbligatorio fornire eventuali documenti ufficiali con la traduzione in inglese o francese (se in Quebec)
Altra cosa molto importante: dovete ricostruire la vostra vita negli ultimi 10 anni perché nelle pratiche per l'immigrazione è necessario spiegare i vostri spostamenti, lavori, indirizzi, fino ai 18 anni o i precedenti 10 anni se siete più grandi di 28 anni. Sembra semplice se ci si pensa (soprattutto se non siete come me che ho girato parecchio..) ma vi assicuro che ricostruire tutto può essere impegnativo! Quindi armatevi di sana pazienza (di nuovo...) e scrivete su un foglio tutto quello che secondo voi è importante menzionare (cambi di casa, cambi di lavoro, periodi di disoccupazione)
Nel nostro caso abbiamo anche dovuto rispondere a molte domande sul nostro matrimonio, compresa quella che chiedeva "I vostri genitori sono a conoscenza che vi siete sposati?" o "Avete delle prove della vostra relazione?" Ammetto di essermi fatta una bella risata insieme a mio marito ma in realtà questo è un problema particolarmente sentito: proprio nel periodo del nostro viaggio di nozze (auguri..) è stata infatti modificata la legge sul ricongiungimento familiare proprio in seguito all'abuso e a volte anche alle truffe relative ai matrimoni con finalità di immigrazione.
Il ricongiungimento familiare in realtà è una specie di secondo matrimonio: lo sponsor si prende l'impegno di occuparsi della persona che entra in Canada anche dal punto di vista economico perché il nuovo arrivato non può pesare sullo Stato in nessun modo.
Una volta spedite le pratiche si sono susseguiti, con notevole distanza temporale, due step fondamentali: l'ok da parte della Provincia dove viviamo (il Quebec) e quello del Canada.
Il Quebec ha dato il suo ok 20 giorni dopo l'invio della pratica. Il Canada ci ha messo, complessivamente, un anno e tre mesi.
Cosa fare durante un lasso di periodo così lungo? Niente. Aspettare. Per un anno e tre mesi io sono stata una turista in attesa: non potevo assolutamente lavorare, pena l'espulsione, ed in realtà ho sempre guardato un po' la vita canadese dalla finestra perché qui la "prova di residenza" (che di solito corrisponde a qualsiasi tipo di comunicazione da parte del Canada o della banca che abbia l'indirizzo ed il tuo nome) apre le porte a molte cose.. dalla tessera della biblioteca all'iscrizione in palestra fino alle università che applicano tariffe differenti per canadesi e stranieri. Insomma!! Abbiamo pazientemente atteso :) Lasciare il Paese era fuori discussione (la pratica si ferma) e così sono rimasta qui in attesa.
Ammetto che questo è anche uno dei motivi principali dell'assenza di grosse novità pratiche relative al Canada da parte mia: non ho ancora lavorato nemmeno un giorno (e dopo un anno e mezzo mi sento anche particolarmente preoccupata all'idea :D) e quindi in realtà la mia esperienza expat *vera* comincia ora! (però ho giocato moltissimo a World of Warcraft ed i miei personaggi sono molto soddisfatti!)
Il 2 ottobre ho infatti ricevuto una email che mi informava che ero arrivata, finalmente, allo step successivo: residenza temporanea legata ad un permesso di lavoro (aperto) valido fino al 2017!
Vale la pena ricordare che qui il permesso di lavoro aperto è molto raro perché i permessi di lavoro, che autorizzano la persona a risiedere per l'appunto temporaneamente in Canada, sono di solito legati alle aziende che assumono l'immigrato. So many possibilities!!
Ora si apre la prossima "quest" ossia quella relativa al permesso di residenza permanente, il gradino inferiore a quello di cittadino canadese: ci vorranno almeno altri 9 mesi per la residenza permanente e 3 anni ancora per richiedere la cittadinanza ma il "grosso" è fatto perché ora, finalmente, posso provare a vivere veramente come una canadese :) Tra l'altro il permesso di residenza permanente prevede raccolta delle impronte digitali, una nuova visita medica (sigh.) e di nuovo i documenti dei carichi pendenti perché, ovviamente, nel frattempo sono scaduti.
Un anno e tre mesi sono tanti, soprattutto quando da parte del Governo, per ovvi motivi, non arrivano comunicazioni e non c'è modo di verificare lo stato della pratica. Nel mio piccolo mi reputo fortunata: ieri ho letto questo articolo in cui si parla dei tempi di attesa di altre nazioni ed il mio annetto abbondante rispetto a tempi di attesa come 51 mesi per l'Algeria o anche i 31 dalla Germania (!) anche solo per guardare la pratica, mi hanno rincuorato.
In realtà in mano non ho ancora niente perché deve arrivare fisicamente il permesso da mettere nel passaporto... però il più è fatto ed il mio permesso è effettivamente attivo dal 2 ottobre :) Ora si attendono nuove per un colloquio che spero arrivi presto e prometto di raccontare un po' di più!
Come sempre: se volete venire in Canada (ma penso che la cosa si applichi a molti altri Paesei) siate pazienti e cominciate subito ad informarvi. E' un percorso lungo, bisogna rinunciare a molte cose ma l'importante è l'obiettivo finale :) Se siete veramente convinti che l'Italia non fa più per voi (come è successo a me e a mio marito) prendete davvero in considerazione l'idea di partire.
E mi raccomando la pazienza!