giovedì 11 aprile 2013

Siamo tutti un po' Gino...


Da circa poco meno di un mese sto seguendo un corso di francese 3 volte a settimana: un giorno di conversazione e due di grammatica, insieme ad una simpaticissima insegnante francese-di-Francia e un battaglione di donne (si: siamo tutte donne..!) che vengono da quattro angoli del mondo con le loro esperienze e motivazioni. Impossibile non divertirsi: la mattina a svegliarmi è sempre una agonia XD però poi torno a casa contenta e molto probabilmente, se non avessi il mio impegno mattutino, mi rintanerei in casa senza spiccicare una parola...!
Oggi a lezione abbiamo visto insieme una serie di espressioni tipicamente quebecoises e ho deciso di parlarvi un po' della lingua che si parla qui perché non è il francese che abbiamo studiato a scuola noi, ma una versione che si basa si sul francese, ma con alcune differenze: un po' come l'inglese parlato in Inghilterra differisce da quello parlato in America.
Devo dire che alcune sono veramente fantastiche: è molto interessante rendersi conto di quanto questo Paese sia fortemente influenzato dalla cultura e dalle lingue delle tante persone che vivono qui e di come la lingua sia veramente una cartina tornasole per capire meglio la cultura franco-canadese.

Cito da Wikipedia:

Il francese parlato in Canada ha le sue origini nel francese seicentesco e settecentesco parlato dai coloni che si stabilirono in quella che veniva allora chiamata Nuova Francia, i quali provenivano principalmente dalla Francia settentrionale e parlavano quindi le varietà regionali proprie di quelle aree geografiche.
Sul suolo nordamericano il francese venne a contatto con le lingue parlate dai nativi, e iniziò ad inglobare da tali idiomi una serie di termini, come lo stesso nome "Canada", che designavano elementi, come flora e fauna, peculiari della realtà locale e che quindi non avevano un corrispettivo nella lingua francese originaria. 


Il risultato di queste influenze, tutt'ora in atto, è un francese fondamentalmente diverso che all'inizio può spaventare soprattutto se, come me, venite da molto francese teorico e meno pratico. Quello che consola è che anche la mia insegnante francese ha avuto molte difficoltà nel capire cosa effettivamente dicevano i quebecois. La cosa positiva è che invece il francese europeo è perfettamente compreso, anche grazie alle traduzione dei film fatte in Francia che rende i canadesi allenati all'ascolto.

Cito sempre da Wikipedia (la pagina sull'argomento è fatta veramente molto bene...!)

Le peculiarità che caratterizzano il francese canadese sono:
  • l'accento caratteristico e una pronuncia peculiare che denasalizza le vocali nasali del francese europeo e pronuncia in modo più aperto le vocali chiuse.
  • uso di parole che non esistono nel francese europeo in quanto legate a realtà prettamente canadesi, ad esempio il verbo "raquetter", che significa "camminare sulla neve con le racchette".
  • l'uso diverso dei pronomi nel linguaggio parlato (in Canada il "tu" è usato molto più spesso del "vous" rispetto a quanto accade in Europa, anche nel rivolgersi a persone estranee o nel rapporto con i clienti o con i commessi e camerieri)
  • la presenza di vari arcaicismi, residui del francese parlato dai primi coloni (ad esempio la parola "char", che in Europa indica solo il carro, mentre in Canada indica anche l'automobile)
  • il rapporto con gli anglicismi. È luogo comune che il francese canadese sia imbevuto di anglicismi. Ciò è in parte vero, soprattutto nella lingua parlata quotidiana, ed è il risultato naturale di secoli di storia di vicinanza tra queste due lingue in Nordamerica. Da questo punto di vista più che l'uso di termini inglesi puri è ravvisabile piuttosto un numero di vocaboli che costituiscono calchi sull'inglese: ad esempio la marmotta, marmotte in francese europeo, prende il nome disiffleur, da siffler, soffiare, come calco dall'inglese whistler, l'avverbio "possiblement" è usato nella stessa accezione dell'inglese "possibly" (forse) e non nel senso di "possibilmente" come in Europa, "lave-auto" è un evidente calco sull'inglese "car-wash" e così via. Nonostante ciò la forte coscienza di costituire una minoranza all'interno di un continente per il resto esclusivamente anglofono ha fatto sì che a un certo punto diventasse forte la volontà dei canadesi francofoni di mantenere la loro lingua il più possibile pura e priva di anglicismi gratuiti al fine di preservare la propria identità e evitare l'assimilazione; ciò fa sì che negli ultimi tre decenni il Québec si sia fortemente impegnato nella promozione di un francese puro e corretto, proponendo anche numerosi neologismi che a volte prendono piede anche in Europa (è il caso ad esempio del termine "courriel" che designa l'e-mail e che è stato felicemente creato dall'Ufficio per la lingua francese del Québec contraendo le parole courrier, posta, e électronique, elettronica, e che è ormai entrato nell'uso e spesso preferito anche in Europa alla parola coniata in Francia "mél", contrazione di message electronique, la quale quando è pronununciata e non scritta suona ambiguamente molto simile alla parola inglese corrispondente). Tutto ciò fa sì che, a parte i calchi storici, è possibile affermare che in linea di massima vengano paradossalmente usati meno anglicismi in Québec di quanti ne siano utilizzati in Francia.

Sull'ultimo paragrafo ci sarebbe da aprire una intera parentesi, anche molto attuale, relativamente alla "follia pura" che sta attraversando il Quebec in relazione alla lotta all'inglese e alle lingue straniere in genere.. cosa secondo me paradossale e nociva nel 2013 ma che ancora non ho totalmente compreso. Prometto di documentarmi meglio sulla faccenda per parlarne più avanti.


Alcuni esempi direttamente dagli appunti della lezione di oggi:
L'espressione "Je vais prendre un marche" che vuol dire "Vado a fare due passi": il francese europeo direbbe "Je vais me promener" ma qui è stata adottata una versione quasi del tutto letterale dell'inglese "take a walk".

Non mancano ovviamente anche i falsi amici come il termine bibitte che niente ha a che vedere con la bibita italiana ma si riferisce bensì ad un piccolo insetto....!

Le famose culottes ossia le mutande in francese qui vengono chiamate bobettes. Ciò nonostante culottes E' utilizzato nel linguaggio comune ma viene inteso come pantaloni. A voi immaginare le mirabolanti situazioni di imbarazzo che una cosa del genere può creare.

E dulcis in fundo un po' di stereotipi.. che ci stanno sempre bene.
Pare che qui in Quebec i nostri coatti siano chiamati Gino. Questo perché, pare, fino a qualche anno fa
il vero coatto con catena, braccio fuori dalla macchina e musica a palla era italiano...
It's a me! Gino! Oh wait..

Per la serie "fatti il nome e vai a rubare..."!

Vi lascio con alcuni video che trovo molto azzeccati e sempre molto attuali e che possono far capire, ad un orecchio abituato al francese europeo, la differenza con la versione canadese.
Non fatevi spaventare: ammetto, con non poca gioia e fierezza, che prima di partire per Montreal mi sembrava semplicemente IMPOSSIBILE da capire.. ma che ora, a distanza di un mese e un po', è tutto quasi perfettamente comprensibile :) *evviva*!







(Questo ha anche i sottotitoli in inglese ...!)

1 commento:

  1. Non riuscivo a capire il nome dell'articolo. Ora so che sono un pochino Gino anche io :-)

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