giovedì 15 agosto 2013

Roma è bella... ma non ci vivrei (più)

Che il nostro posto non fosse più in Italia lo sapevamo almeno dal viaggio di nozze, quando Ilaria vide per la prima volta il Canada e io invece ebbi l'occasione di riscoprirlo con occhi diversi. Non per questo durante la mia breve visita il "bel Paese" si è risparmiata di metterci la briscola in modo da evitarmi ripensamenti al ritorno.

Premetto subito che tutti coloro cui ho chiesto informazioni, sia tra i cittadini che impiegati, sono stati cortesi con me, credo i ritmi rallentati della settimana di ferragosto abbiano calmato un po' tutti, ed è stata una bella impressione. Purtroppo ci fermiamo lì con gli aspetti positivi.

Ogni rapporto con le istituzioni pubbliche o private è lento e macchinoso, il migliore è stato decisamente quello con la motorizzazione. Mi sono recato nell'ufficio di via Salaria per ottenere il Permesso Internazionale di Guida (Ginevra 1949, Paesi aderenti), che consiglio a tutti coloro si vogliano trasferire per facilitare l'ottenimento della patente canadese.
Ha durata di un anno e non va confuso con la Patente Internazionale di Guida anche se hanno nomi simili. Quest'ultima infatti dura 3 anni e non ha valore in Canada dato che non ha aderito alla convenzione di Vienna 1968 (Paesi aderenti). Allo sportello vi verrà proposta una delle due, e almeno nel mio caso non mi è stato detto in che maniera differiscano oltre alla durata, informatevi quindi bene su quale sia giusto per il paese di destinazione. Entrambi sono documenti integrativi che devono accompagnare la patente originale italiana, la quale ovviamente non deve scadere nel frattempo. 
Dovrete poi fornire i seguenti documenti:
- Patente + fotocopia
- Marca da bollo da 16€
- 2 bollettini postali da 9€ e 16€ rispettivamente
- libretto scelto con pagina finale compilata
- 2 foto tessera formato patente
Una pura questione economica, risolta la quale in pochi minuti si ha subito il documento (se non c'è fila come in questi giorni), eccetto che non ci sono nelle vicinanze, tabaccai, poste, macchine per fototessere o fotocopie. L'autobus spesso e volentieri non passa e ad ogni modo senza tabaccaio bisognerebbe aver pronto il biglietto. Insomma per andare alla motorizzazione bisogna avere già la macchina pare.

Facciamo una parentesi per questo "fantastico" sito: http://www.patenteinternazionale.com/it.html
Si trova in cima ai risultati di google facendo ricerche sulla vera patente internazionale, ma si tratta di un documento non ufficiale che in realtà non è altro che una chiave di lettura in altre lingue della vostra patente e un'app riconosciuta nella provincia di Topolinia che tiene una copia digitale nello smartphone. Credo sia chiaro che tutto ciò ha la stessa valenza di una traduzione fatta da voi stessi, cioè prossima allo zero per i controlli stradali, dipende se il "vigile" è di buon umore e decide di crederci, ma non è tenuto a comprendere documenti in lingue diverse dal francese o inglese, né a credere a documenti non ufficiali. Raccomando, se non si viaggia con il permesso o la patente internazionale di cui sopra, di fare una traduzione giurata, con 20$ ve la cavate, dura 6 mesi come la vostra patente (a meno che scada) e siete sicuri che la capiscano, mentre i furboni per una traduzione valida 3 anni (??) chiedono 70$... 

Lui se la ride, ma non ve lo dico il perché...


Meno positivi entrambi i discorsi con società private cui avevamo mandato raccomandate, entrambe con ricevuta di ritorno, di cui una sostiene di non averla mai ricevuta, la seconda che i documenti erano incompleti, e che piuttosto che contattarci loro spiegando cosa non andava, io da cliente dovrei informarmi periodicamente piuttosto. Come dire che hanno di meglio da fare che tutelarci. Trovo che questo sistema di conferme di raccomandate non tuteli minimamente il cittadino, tutto quel che si ha è la conferma che dall'altra parte qualcuno ha ricevuto un plico, poi dentro potrebbe esserci la documentazione giusta, una busta vuota, i disegni del nipotino, foto osé o ritagli di giornale, non c'è modo di dimostrarlo, così quando la società ricevente vuole truffarvi... beh ci sono gli esempi molto reali di prima. Non so spiegarlo razionalmente ma qui chissà perché c'è sempre qualche cosa che non funziona, sembra la legge di Murphy inserita nella costituzione, mentre in Canada abbiamo l'impressione che facendo le cose per bene la maggior parte delle volte troverai qualcuno dall'altra parte che ha voglia di lavorar bene. E gli impiegati del call center italiani non hanno colpa, hanno anche loro cortesemente risposto alle domande, ma le regole sono bacate dall'alto...

Nelle notizie belle invece, ho ripreso un gatto che definire coccolone è un eufemismo, nonostante il caldo afoso di questo "bel tempo" italiano, mi si avvinghia specialmente mentre dormo... però è tanto carino :P

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